“TUTTO IL MONDO E’ LA MIA FAMIGLIA”

Progetto per il restauro del globo di Giovanni XXIII

La carta della Corea per il globo di Papa Giovanni XXIII

Il gran mappamondo è danneggiato e necessita di urgenti interventi. Lanciata una raccolta fondi da parte della Fondazione Papa Giovanni XXIII. Il saluto e il grazie del Card. Capovilla

Bergamo, 13 maggio 2015 – Anche la Repubblica di Corea darà il suo contributo all’operazione di restauro del grande mappamondo di Papa Giovanni XXIII. Pezzo unico nel suo genere e di grande significato storico-culturale.

I particolari del progetto sono stati illustrati a Bergamo nel corso di una Conferenza Stampa presso la Fondazione Papa Giovanni XXIII.Il mappamondo ha dimensioni notevoli: l’altezza totale sfiora i 2 metri e la circonferenza raggiunge i 4 metri. Fu donato a Papa Giovanni XXIII il 25 giugno 1960 dai Missionari Verbiti. Collocato inizialmente nella Sala delle Udienze, in Vaticano, dopo la morte di Papa Roncalli passò a mons. Loris Capovilla che lo fece portare a Sotto il Monte, nella residenza di Ca’ Maitino, dove attualmente è custodito dalle Suore delle Poverelle.

Nel corso della Conferenza Stampa ha preso la parola il prof. don Ezio Bolis, Direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII che si è fatta carico di coordinare il progetto di restauro. Don Bolis ha illustrato l’importanza storica del mappamondo, costruito appositamente per Papa Roncalli.Sono state citate e spiegate alcune note scritte dallo stesso Pontefice bergamasco sul significato ecclesiale del mappamondo. In particolare la nota dello stesso Giovanni XXIII, stesa il 25 giugno 1960, sulla sua agenda personale, a proposito del globo:«25 giugno 1960, sabato. Oggi fu installato il gran mappamondo, regalatomi dai Padri del Verbo Divino. Sta bene nella biblioteca del Papa la visione del mondo religioso.Totus mundus post eum abiit. Fosse vero. Che il Signore ci aiuti a ingrandire il suo regno. Questo è l’anelito del cuore del Papa. Almeno possa io dire che quanto era da me tutto fu fatto secondo questa sublime idealità,“Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infideles universos ad Evangeli lumen perducere digneris: te rogamus, audi nos”».

La restauratrice Nella Poggi Parigi, esperta nella conservazione di opere d’arte di carta e curatrice del restauro, si è soffermata sugli aspetti tecnico-artistici del prezioso oggetto. Ha descritto lo stato attuale di deterioramento in cui si trova il mappamondo e le tecniche che verranno utilizzate per riportarlo alla bellezza originaria. L’obiettivo è di terminare il recupero conservativo entro febbraio 2016. Ha esposto nel dettaglio le caratteristiche peculiari del mappamondo e le curiose informazioni che esso offre sulla presenza della Chiesa cattolica nel mondo agli inizi degli anni Sessanta del XX secolo.

Alla Conferenza Stampa ha preso parte anche la delegazione ufficiale della Repubblica di Corea, con l’Ill.moConsole Generale a Milano, S.E. Sig. CHANG Jae-bok, il Console KOH Kyungsok, la Dott.ssa KIM Noori, funzionaria del Consolato Generale. La Repubblica di Corea si è mostrata particolarmente sensibile e interessata al progetto di restauro di questo pezzo unico nel suo genere e di grande significato storico-culturale garantendo il suo contributo. Inoltre l’opera di restauro prevede l’impiego di carta hanji, pregiata e molto antica, particolarmente adatta a questo tipo di lavorazione. A proposito della Corea Papa Giovanni XXIII, nell’Udienza del 22 luglio 1949 a un diplomatico coreano, diceva:«Il nuovo Incaricato di Affari della Corea è un Confucianista che ama però i cattolici».

Il Card. Loris Capovilla, contubernale di San Giovanni XXIII, oltre a inviare un indirizzo di saluto, dopo la Conferenza Stampa, ha voluto ricevere personalmente la delegazione guidata dalla Fondazione presso Ca’ Maitino, esprimendo il suo ringraziamento alla Repubblica di Corea per il prezioso contributo.

Nota di Papa Giovanni sul mappamondo

«25 giugno 1960, sabato. Oggi fu installato il gran mappamondo, regalatomi dai Padri del Verbo Divino. Sta bene nella biblioteca del Papa la visione del mondo religioso.Totus mundus post eum abiit. Fosse vero. Che il Signore ci aiuti a ingrandire il suo regno. Questo è l’anelito del cuore del Papa. Almeno possa io dire che quanto era da me tutto fu fatto secondo questa sublime idealità, “Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infideles universos ad Evangeli lumen perducere digneris: te rogamus, audi nos”».

L’esperienza di Roncalli in giro per il mondo

«Come ogni altro uomo che vive quaggiù, provengo da una famiglia e da un punto bene determinato; la Provvidenza mi trasse dal mio villaggio nativo, e mi fece percorrere le vie del mondo in Oriente e in Occidente, accostandomi a gente di religioni e di ideologie diverse…, sempre preoccupato più di ciò che unisce che non di quello che separa e suscita contrasti».

Per una Chiesa “in uscita” verso il mondo

«La Chiesa abbraccia con materna sollecitudine ogni uomo, e lo vuol persuadere ad accogliere il divino messaggio cristiano […]. La Chiesa segue i passi del Buon Pastore nel suo mistico pellegrinare di villaggio in villaggio, di casa in casa. Essa esce dal recinto chiuso dei suoi cenacoli e, a imitazione e testimonianza del suo divin Fondatore, percorre tutte le strade del mondo: né sa contenere il fervore della continuata Pentecoste, che la pervade e la porta a trarre il gregge ai pascoli ubertosi di vita eterna» (omelia di Pentecoste, 10 giugno 1962).

Udienza del 22 luglio 1949 a un diplomatico di Corea

«Il nuovo Incaricato di Affari della Corea è un Confucianista che ama però i cattolici»

Nota del 30 giugno 1950

«Il caldo di questi giorni e le punturelle quotidiane sono tentazione di stanchezza a cui cerco di resistere. L’orizzonte si carica di nubi. L’affare della Corea dove il Nord (comunista) cerca di occupare il sud, suscitando forte reazione è un cattivo segno. Stasera termina il mese del Sacro Cuore e si inizia la liturgia magnifica del prezioso sanguequi redemit mundum».

Nota del 3 agosto 1950

«Oggi poche udienze, ma lunghe: il s. Taylor, già rappresentante del Presidente Truman presso il Papa. Non so che cosa faccia ora. Mi propose per interprete molte questioni più o meno relative alla guerra di Corea e alla più o meno probabile assistenza delle Nazioni unite all’America».

Nota del 22 novembre 1951

«Al mattino udienze: sigr. Chang primo Ministro di Corea»

Nota del 5 febbraio 1952.

«Azione Cattolica: sigr. Marret e Amb. Medina – conversazione interessante circa la situazione in Corea e Cina e sui fatti del mondo politico odierno nei due mondi».

 Nota del 29 settembre 1948

«Nel pomeriggio il sigr. John Myun Chang L.L.D.* deputato cattolico di Corea e Deleg. della Corea all’Assemblea de l’O.N.U. Era presentato da una lettera del Card. Spellman e accompagnato da due Padri del Seminario delle Missioni Estere. Persona ragguardevole e degna».

Per contribuire alla raccolta fondi per il restauro del globo:
Banco Popolare fil. Bergamo Città Alta
IBAN IT 92 W 05034 11109 0000 00010989
CAUSALE: RESTAURO GLOBO GIOVANNI XXIII