AD OMNIA zibaldone della formazione roncalliana
Mercoledì 25 novembre ore 17,30

FONDAZIONE PAPA GIOVANNI XXIII
Via Arena 26, 24129 Bergamo

copertinaCon la pubblicazione dei quaderni Ad omnia la Fondazione Papa Giovanni XXIII pone un altro importante tassello all’ambizioso progetto di studiare e divulgare gli scritti di Angelo Giuseppe Roncalli, anche quelli finora sconosciuti, ma importanti per conoscere la sua maturazione umana, culturale e spirituale. Sì dà così attuazione alla richiesta formulata già all’indomani della morte di Giovanni XXIII, di «raccogliere, difendere, sviluppare la sua eredità», come scrisse il card. Giovanni Battista Montini il giorno in cui partì per il Conclave che l’avrebbe eletto papa. Negli stessi giorni padre Cornelio Fabro, acuto teologo e grande stimatore di papa Roncalli, scriveva a mons. Capovilla: «Bisogna far conoscere la spiritualità di Papa Giovanni nelle sue autentiche sorgenti. La supplico di raccogliere gli scritti spirituali: i frammenti che vengono pubblicati stanno già facendo un bene immenso. Ma la missione spirituale di questo Santo Pontefice è appena all’inizio». Tale auspicio è stato ripreso da Papa Francesco il 3 giugno 2013, nel 50° anniversario della morte di Papa Roncalli. In quell’occasione, egli esortava i pellegrini bergamaschi, giustamente «orgogliosi del “Papa Buono”, luminoso esempio della fede e delle virtù di intere generazioni di cristiani della vostra terra», a imitarne la santità, a custodirne lo spirito e «ad approfondire lo studio della sua vita e dei suoi scritti». È quanto si è iniziato a fare, studiando le migliaia di carte del ricchissimo archivio personale di A.G. Roncalli, vero scrigno di tesori che il suo segretario L.F. Capovilla ha generosamente riversato alla Fondazione Papa Giovanni XXIII. Di questo prezioso materiale documentario fanno parte questi due quaderni, finora inediti, intitolati Ad omnia dal suo stesso autore.
Talvolta capita di aspettare qualcuno e di fare anticamera nella stanza dove ci sono i suoi libri: la sola vista dei titoli rivela molto della persona che stiamo per incontrare, dei suoi interessi, della sua sensibilità, delle sue passioni. È un po’ così anche per chi vuole conoscere Angelo Giuseppe Roncalli. Le sue letture, i libri presi in prestito dalla biblioteca, le riviste che ha sfogliato e gli autori che ha accostato ci dicono molto di lui, sono una chiave indispensabile per entrare nel suo animo. Scritte da un giovane chierico più di un secolo fa, queste pagine rivelano un’accesa passione per la vita della Chiesa, chiamata a interagire con la società e la cultura del suo tempo, e un’indubbia inclinazione per lo studio della storia che Roncalli, mutuando un’espressione di Cicerone, definirà “Testis temporum; lux veritatis; magistra vitae”: testimone dei tempi, luce di verità e maestra di vita”. Emerge il metodo di studio del futuro papa, la sua capacità di sintetizzare e annotare i testi, il precoce interesse per la dottrina sociale della Chiesa, per il pensiero dei Padri e per questioni cruciali quali il rapporto tra fede e ragione o tra esperienza religiosa e ricerca scientifica. Questi appunti offrono elementi capaci di illuminare la poliedrica figura roncalliana proprio nel momento in cui sta gettando le basi della propria formazione culturale e spirituale.
La presente pubblicazione, che esce per i tipi dell’Editrice Studium, entra a far parte di un progetto ampio e organico, “Roncalli e Bergamo”, sostenuto dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo e in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo. Esso prevede la pubblicazione di fonti inedite e di studi riguardanti Angelo Giuseppe Roncalli e i suoi rapporti con la terra bergamasca, che gli ha dato i natali e con la quale ha intrattenuto forti legami durante tutta la sua vita, anche nei lunghi anni in cui si trovava lontano per ragioni di ministero. Roncalli ha studiato assiduamente la storia civile e religiosa di Bergamo. Basti qui richiamare i suoi saggi su la Misericordia Maggiore, le origini del Seminario, la visita di san Carlo Borromeo nella diocesi di Bergamo, le biografie di bergamaschi illustri, la storia di santuari e devozioni. A conferma di questa sua predilezione per la ricerca storica è significativo quanto scrisse, ormai papa, a don Luigi Chiodi, cultore di storia locale e direttore della biblioteca civica di Bergamo: «Le occupazioni ben gravi e quotidiane che questo mio “episcopatus ecclesiae Dei” mi procura non mi permettono né di spingermi innanzi da solo, né di organizzare imprese di carattere storico o letterario di vasta portata. Però mi piace di incoraggiare e di proteggere. E se voi credete di interessarmi praticamente a qualche iniziativa di storia bergamasca, per quel poco di tempo che mi resta a vivere, io sarò ben lieto di dare il mio concorso, perché serva di buon esempio e di incitamento». Incoraggiamento che suona come ottimo viatico per questa pubblicazione e per l’intero progetto editoriale che con essa prende avvio.
Del resto, è ormai convinzione storiografica condivisa che per comprendere appieno Papa Giovanni, il suo magistero e le sue scelte pastorali, è indispensabile investigarne le radici orobiche: famiglia e parrocchia, Seminario e Curia vescovile, educatori collaboratori e amici, diocesi e istituzioni civiche, pubblicazioni come L’Eco di Bergamo e La Vita Diocesana alle quali Roncalli ha contribuito in modo considerevole. Molti di questi ambiti sono ancora da esplorare. Il loro studio consentirà di evidenziare l’influsso decisivo di tali esperienze sulla vita e l’opera di san Giovanni XXIII. A riguardo di ciò sembra del tutto appropriata un’altra citazione roncalliana. Il 10 settembre 1954, intervenendo a Bergamo per la commemorazione dell’illustre concittadino card. Angelo Mai, insigne studioso e cultore delle lettere classiche, il Patriarca di Venezia card. Roncalli disse: «La terra che noi abitiamo e che – per modeste che siano le sue dimensioni – noi sentiamo di amare…, contiene ancora nelle sue viscere tesori sorprendenti di documentazione per la storia religiosa e civile della nostra gente». Sì, le carte custodite nei nostri archivi hanno ancora molto da dire su Angelo Giuseppe Roncalli, sulla sua cultura, sui suoi molteplici e profondi legami con persone, luoghi e istituzioni di Bergamo. Ne è conferma convincente il saggio qui offerto: esso incoraggia a proseguire in una ricerca che promette di scoprire altri tesori rimasti forse troppo a lungo nascosti.
L’edizione di quest’opera ha richiesto uno studio meticoloso e paziente: è stato necessario decifrare una calligrafia non sempre chiara, risalire a fonti talvolta indeterminate, individuare riferimenti bibliografici spesso imprecisi, scoprire intrecci storici assai complessi. Il volume è stato curato dal dott. Alessandro Angelo Persico, giovane ricercatore e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Papa Giovanni XXIII, già autore di pregevoli studi su figure insigni della Chiesa del Novecento, come papa Pio XII, mons. Adriano Bernareggi e mons. Giacomo Maria Radini Tedeschi. Con l’acribia e l’acume storico che lo caratterizzano, Persico ha saputo dipanare una matassa ingarbugliata, della quale finora erano apparsi singoli fili, promettenti sì, ma privi di intreccio e quindi non adeguatamente apprezzati.
Questo lavoro vede la luce grazie alla professionalità, all’impegno e al sostegno di varie persone e istituzioni, a cui va un doveroso e pubblico riconoscimento. Anzitutto al curatore, dott. Alessandro Angelo Persico, che con grande disponibilità si è sobbarcato un incarico oneroso, realizzando un’opera di indubbio valore scientifico. Nel suo lavoro egli ha trovato un prezioso supporto nei membri del Comitato Scientifico della Fondazione Papa Giovanni XXIII, presieduto da mons. Goffredo Zanchi, sempre prodigo di suggerimenti.

Esprimiamo profonda gratitudine alla Fondazione Banca Popolare di Bergamo e al suo presidente cav. Emilio Zanetti, per la sensibilità dimostrata verso un’iniziativa culturale di grande spessore, tesa a valorizzare la storia di Bergamo e la sua migliore tradizione religiosa, nell’auspicio che tale memoria possa offrire all’intera comunità bergamasca, e in particolare alle giovani generazioni, nuovi stimoli per la crescita dell’impegno culturale, civile e religioso.

     Dedichiamo questo libro a S.Em.za il cardinal Loris Francesco Capovilla. La celebrazione del suo traguardo centenario è felice occasione per esprimergli la gratitudine e l’affetto da parte della Fondazione Papa Giovanni XXIII, che egli continua ad accompagnare e consigliare con la sua secolare saggezza.

Ezio Bolis
direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII