Roncalli-Capovilla: vite e archivi intrecciati

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Angelo Giuseppe Roncalli – Loris Francesco Capovilla: vite e archivi intrecciati

Un anno fa, il 26 maggio 2016, ci lasciava il cardinal Loris Francesco Capovilla, storico segretario di Papa Giovanni XXIII, che volle riversare negli archivi della Fondazione il prezioso materiale documentario ricevuto dal Pontefice bergamasco. Ci piace ricordarlo citando alcune annotazioni che egli appose sui libri di A.G. Roncalli donati alla nostra Fondazione. Interessanti sotto il profilo storico, queste note rivelano anche i profondi legami di affetto e di conoscenza intercorsi trai due.

Sul libro di San Bernardo, De Consideratione ad Eugenium Papam, Capovilla osserva «Prezioso volumetto divorato dal giovane sacerdote Roncalli». Simili glosse accompagnano anche altri testi della tradizione cristiana: Somma Teologica di san Tommaso d’Aquino: «Quest’opera familiare a Pio XII passò nelle mani di Giovanni XXIII che la tenne presso di sé devotamente»; Opere di san Giovanni della Croce: «1959. Molte volte tra le mani del Papa negli anni 1959-1963»; Opera omnia di san Lorenzo Giustiniani: «Quante volte trovai il card. Roncalli con quest’opera tra le mani!». E ancora, sul volume Table générale de l’année liturgique di Prosper Gueranger: «Quante volte ho veduto questa tableau nelle mani di Papa Giovanni XXIII!».

Le notarelle di Capovilla talvolta illuminano momenti significativi della vita di Roncalli e figure che hanno segnato il suo cammino spirituale. È il caso della seguente, sul libro Jerusalem ossia il pellegrino in Terra Santa, di G.M. Radini Tedeschi, il vescovo di cui don Angelo Roncalli fu segretario dal 1905 al 1914: «Libro carissimo a Giovanni XXIII perché scritto da Radini Tedeschi, perché documenta il pellegrinaggio al card. Andrea C. Ferrari ed è appartenuto all’impareggiabile Rettore del seminario Romano mons. Vincenzo Bugarini». Notevole anche quella apposta sul fascicolo La Turquie di Feridun Cemal Erkin: «Questa conferenza è giunta a Giovanni XXIII nei primi giorni di maggio 1963. Nonostante le sofferenze fisiche, il Papa la lesse e commentò con soddisfazione questo testo del ministro Feridun Cemal Erkin». E sul volume Warszawa 1960, Capovilla annota: «25 febbraio 1962. Il Santo Padre accoglie a gran festa il card. Stefan Wyszynski nell’appartamento privato alle ore 11 del mattino e lo intrattiene fino all’ora dell’Angelus, quando lo attira accanto a sé, sulla predella della finestra».

Alcune postille evidenziano il forte legame che Roncalli conservò con la sua terra d’origine, come quella sull’opera di A. Meli, Storia degli arazzi di S. Maria Maggiore in Bergamo: «Quanto fu cara a Papa Giovanni questa illustrazione degli arazzi di S. Maria Maggiore! Mi par di rivedere il Papa chino sui fogli, con la lente di ingrandimento in mano», oppure quest’altra, apposta sul fascicolo Stato del clero della città e diocesi di Bergamo per l’anno 1940: «Sempre tenuto accanto a sé da Papa Giovanni».

Alcune di queste annotazioni assumono grande valore scientifico. Per esempio, quella segnata sul 1° volume de La Vita Diocesana. Periodico Ufficiale del Vescovo e della Curia di Bergamo, si è rivelata decisiva per stabilire con certezza la paternità roncalliana di centinaia di pagine anonime apparse sul periodico diocesano dal 1909 al 1914 e anche oltre. Ecco la nota: «Alla Fondazione Giovanni XXIII: Sei volumi. Sempre nelle mani e davanti agli occhi di Papa Giovanni. Io ottenni che nel 1960 mettesse una “r” in calce ai suoi scritti. Nel distaccarmi da queste reliquie il cuore piange. Loris Capovilla 11.X.2012». Dalle note di Capovilla si ricavano anche informazioni curiose. Per esempio, quella apposta sul Vocabolario dei dialetti bergamaschi antichi e moderni di A. Tiraboschi recita: «Libro trasmesso a me dal card. Roncalli perché apprendessi a districarmi tra le difficoltà della lingua bergamasca».

Brevi frasi, piccole note sparse, rapide chiose, vicendevoli rimandi che suggeriscono una via feconda anche per il futuro: come fu stretto l’intreccio tra la personalità di san Giovanni XXIII e quella del suo segretario, così il raccordo tra la raccolta documentaria di A.G. Roncalli e l’archivio di F.L. Capovilla potrà consentire una sempre migliore conoscenza di entrambi.

don Ezio Bolis

Direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII