Una ventata di freschezza in Fondazione

In questi giorni, nella sede della Fondazione Papa Giovanni XXIII, è stata installata la collezione in bronzo Habemus Papam, dell’artista Luigi Oldani. Comprende sei formelle in bronzo, quadrate, con il profilo dei sei Papi che hanno guidato la Chiesa nell’ultimo mezzo secolo, dal Concilio Vaticano II in poi.
Questi volti sono sintesi mirabile di storie di grande fede e umanità, di persone che hanno guardato e amato migliaia di persone, di volti, vicini e lontani, familiari e stranieri, sereni o segnati da fatiche e preoccupazioni.
Apre la serie il profilo delicato di Giovanni XXIII, con le sue curve rotonde e il sorriso buono, ispira fiducia e confidenza, trasmette un arcano senso di pace.
Il volto scavato, emaciato, eppure gioioso, di Paolo VI rivelano i drammatici travagli della modernità di questo pontefice che ha avvertito come pochi altri.
Sul volto privo di rughe di Giovanni Paolo I si riflette la sua innocenza quasi infantile, quel suo farsi piccolo di fronte all’immensità del ministero affidatogli.
I tratti marcati, lo sguardo accattivante e la linea vigorosa delle labbra rendono inconfondibile il profilo di Giovanni Paolo II, ne fanno percepire la forza trascinante delle sue parole.
Aria assorta e pensosa quella che traspare dalla formella di Benedetto XVI, contemplativo rapito dalla bellezza delle realtà celesti.
Infine, i lineamenti sobri di papa Francesco, i suoi occhi aperti su vasti orizzonti, rivelano l’umile coraggio del buon pastore, pronto a farsi uno con il suo gregge e a condurlo su strade nuove.
Dei singoli Pontefici è messo in evidenza il volto, leggermente inclinato verso il basso, con lo sguardo intenso e sereno, quasi a cercare mani da stringere, lacrime da asciugare, voci da ascoltare, fratelli e sorelle da incoraggiare.
Su una parete lavorata con l’antica tecnica encausto, su sfondo color azzurro cielo, il bronzo dorato infonde calore alle figure, dà spessore e profondità ai lineamenti, crea chiaroscuri espressivi che danno vivacità agli occhi, movimento alle labbra, tanto da farle “parlare”.
Questo piccolo restyling vuol essere un segno di quel continuo rinnovamento della Chiesa che san Giovanni XXIII auspicava e che i suoi successori hanno proseguito, ciascuno con la propria sensibilità e il proprio stile. Il cardinale Roger Etchegaray amava ricordare un aneddoto citato da più parti. A un giornalista che chiedeva a Giovanni XXIII cosa si aspettasse dall’imminente Concilio, il papa avrebbe risposto: «Non lo so molto bene»; poi, portando il visitatore presso la finestra, la aprì: «Almeno… un po’ d’aria fresca!». «In questa immagine, commentava il cardinale, c’è forse tutta la forza profetica di un anziano papa deciso a ringiovanire e ad aggiornare la Chiesa».

“HABEMUS PAPAM” OLDANI SCULTORE